-
L’odore delle cose che non tornano.
Ricordo perfettamente gli odori della mia infanzia: a volte terribilmente confortevoli, altre dolorosamente tristi. Odori di un tempo che non potrà tornare, e di qualcosa che si allontana sempre di più. Gli odori della sicurezza. Ricordo l’odore di fiori del profumo di mia madre, Anaïs di Cacharel. Sapeva di gelsomino, di buono, di materno. Se — read more
-
Un messaggio, due sconosciuti e una piccola rivoluzione emotiva
Qualche anno fa mi è capitato di parlare con una persona.È partito tutto da una story su Instagram. Una persona davvero interessante, nobile di cuore.Una persona che non ho mai conosciuto di persona eppure, spesso, è molto più semplice aprirsi con qualcuno che non conosci e che ti divide solo da uno schermo. Ti senti — read more
-
L’arte di non trattenere le lacrime.
Piango, io piango sempre. Letteralmente per ogni emozione, positiva o negativa, che io decida o non decida di provare.Mi rendo conto che, all’inizio, la gente si intenerisce: prova quasi simpatia, un pizzico di tenerezza. Ma poi, quando iniziano a conoscermi davvero, quando le mie lacrime diventano protagoniste, li vedo cambiare. Mi guardano con una smorfia, — read more
-
Appunti di una romantica non redenta.
Ahimè, sono un’inguaribile romantica.Lo so, è anacronistico soprattutto in questo periodo storico, dove in parte è giusto sradicare certi concetti che potrebbero incidere sulle future generazioni.E sono la prima a farlo con le mie figlie. Ma sotto sotto, per me, diventa impossibile rimanere indifferente al più becero atto di romanticismo, quello che mi fa sognare — read more
-
Il mare dentro la gola.
Mi piace la malinconia.Mi piace essere cullata da quella sensazione di nodo alla gola che scende fino alla bocca dello stomaco.Mi piace quando riesce a farmi riaffiorare ricordi e sensazioni che avevo dimenticato, e che tornano con un dolore dolce, quasi necessario. È un abbraccio caldo, umano.Una stringa di parole sussurrate all’orecchio, come parole d’amore. — read more
-
Quando il diavolo aveva gli occhiali.
L’esperienza più traumatica della mia infanzia è stata, senza dubbio, il catechismo.Lo so, non sono l’unica , quindi lo so che ci siete. L’ora di catechismo si svolgeva in una stanza non troppo piccola, con un odore fortissimo di umidità e chiazze nere che si arrampicavano sugli angoli del soffitto. Era fredda, poco luminosa: la — read more
-
La dolce ossessione del mio lato oscuro
Queste parole sono dedicate a un amore folle, passionale e fuori controllo.Quando ho bisogno di dolcezza, c’è. Quando voglio festeggiare qualcosa di speciale, è lì con me.E quando guardo il mio film preferito, mi consola e mi conforta.Sto parlando di lei: la torta Sacher. È il mio dolce preferito, quindi mi sembrava doveroso dedicarle un — read more
-
Schiuma di latte e altre disillusioni
Ogni mattina la mia sveglia suona alle 5:45.Mi bastano pochi secondi e, con un gesto veloce, senza neanche guardare lo schermo, la posticipo per altri dieci minuti.In quei dieci lunghi e indimenticabili minuti conto a quante ore mi mancano per tornare a letto: all’incirca dodici. Mi sveglio e inizio a prepararmi.Apro le finestre di tutte — read more
-
L’attesa fa male, ma l’Amarone cura
Attesa. L’attesa è difficile, accompagna molti momenti della nostra vita.Attendiamo l’amore, il lavoro, l’arrivo di una mail, di un messaggio su WhatsApp. Attendiamo alla cassa del supermercato, attendiamo la pizza del sabato sera quella sembra non arrivare mai. È estenuante attendere. Mi innervosisce, mi strazia, mi rattrista.A volte mi rende così vuota che l’unica cosa — read more
-
Scrivo, quindi esisto (anche senza algoritmo).
Ciao a tutti, mi chiamo Marika e questo è il mio blog.Lo so, i blog non sono più all’ultimo grido, ma rimangono la mia piattaforma preferita.Certo, ho anche Instagram, ma qui voglio condividere le mie riflessioni e i miei pensieri proprio come farei con un diario. Mi piace l’idea di dedicarmi alla scrittura senza dover — read more